Make Up Taboos

(Gran) parte dell'estenuante mole di tempo libero degli ultimi mesi è stata dedicata al make-up.

Una delle cose che ho (ri)scoperto è stato il piacere di curiosare, in mezzo a review e nuove uscite, tra le abitudini on-the-go della make-up guru di turno. In particolare, il loro trucco "semplice, ma efficace", "giornaliero" e soprattutto veloce, quello insomma consolidato, che le impegna poco, ma che allo stesso tempo le fa sentire curate e a proprio agio. 

Attirata dalla prospettiva di scovare qualche nuovo trucchetto e di migliorare ciò che è migliorabile nella mia routine, a un certo punto la mia attenzione si è spostata su quello che io, a differenza loro, non solo non faccio, ma fatico anche ad immaginare di fare quotidianamente (talvolta anche eccezionalmente).

Non che non mi fosse chiaro che esistono persone che si truccano di più, di meno o che giustamente fanno quello che gli pare, è che per la prima volta ho riflettuto su quelli che, per me, sono dei veri e propri tabù in fatto di make-up.  

PIEGACIGLIA

E già. Tanto per cominciare disconosco il Santo Graal di ogni sguardo che si rispetti.

Nonostante riesca a tollerare (e quasi sempre con successo) quella barbarie detta anche "indossare le lenti a contatto", quanto si tratta di immaginare un attrezzo atto a piegare così vicino al mio occhio... semplicemente non ce la posso fare. 

Badate, stavo anche per cedere, una volta. Era rosa e discretamente rassicurante, ma niente. Alla fine il timore di comprarlo per lasciarlo lì a ricordarmi che sono una fifona mi ha fatta desistere.

BRONZER, TERRA E CONTOURING

Nonostante sia un passaggio irrinunciabile per molte, io sono praticamente terrorizzata da qualunque cosa rischi di crearmi delle "macchie marroni" sulla faccia. 

Per quanto spesso m'imbatta in risultati gradevoli e anche ispiranti, non riesco poi a immaginarmeli credibili nella realtà  e ancora di più su di me. Anche quando ho voglia di maggiore "definizione", non mi spingo mai oltre Ikebana di Neve Cosmetics, una specie di rosa mattone neutro e spento (purtroppo fuori produzione) che mi sembra faccia al caso mio. 

Insomma, un po' per la pelle chiara, un po' perché il mio viso (specialmente nella zona di bocca e mento) tende già ad essere leggermente più scuro rispetto al collo, evito accuratamente qualsiasi cosa mi sembri troppo scura per me. 

Questo vale in particolar modo per i bronzer, sempre troppo caldi o difficilmente sfumabili nel mio immaginario, che in generale, va detto, è l'immaginario di una persona che non desidera un look particolarmente "abbronzato" (se non in estate inoltrata, sempre nei paraggi di un sobrio quanto faticato color biscotto).

In materia di contouring (fermo restando che per contouring intendo sempre qualcosa di molto leggero e "naturale"), invece, una crescente curiosità ha scalfito il mio timore reverenziale. Recentemente ho sperimentato Fossil di Nabla per il contouring del viso. Non sono ancora sicura di averlo applicato nel punto giusto, né di aver il pennello adatto per farmi un'idea sensata, ma non mi è dispiaciuto. Staremo a vedere. 

SOPRACCIGLIA

Ebbene sì. Questa forse è la cosa più sconvolgente dal momento che, da quando son ritornate in voga le sopracciglia folte (grazie Cara, davvero), questo passaggio è diventato praticamente imprescindibile per chiunque. E in effetti neanch'io, non è che le ignori, però fatico ad andare oltre ad un'approssimativa "pettinata", rigorosamente con lo scovolino riciclato di un ex mascara, per la precisione un signor ex-mascara: Le Sublime di Chanel. In sostanza mi limito a metterle in ordine e a sollevarle appena, in modo da aprire leggermente lo sguardo. 

Tutto il resto, in particolare gli ombretti, mi spaventa: troppo definite, troppo scure, troppo finte. Anche in questo caso mi sentirei troppo e sempre in pericolo di ritrovarmi prodotto in giro per la faccia. Metteteci che mi tocco spesso le sopracciglia, il rischio diventa improvvisamente reale.

Se dovessi scegliere, l'unica tipologia di prodotto che mi sentirei di provare sono le matite. Sarà che danno proprio la sensazione di poter dosare e controllare al meglio il prodotto, ma ce ne vorrebbe una per principianti e davvero accattivante.

Insomma, se fosse sfuggito a qualcuno, ciò che mi premeva raccontarvi era non tanto quello che non capisco o peggio non si dovrebbe fare, ci mancherebbe, ma quello che semplicemente per qualche strano e forse morigerato motivo non faccio.

A questo proposito, c'è qualche passaggio che anche voi saltate? 

Qualcosa con cui non vi vedete, con cui vi sentireste troppo al centro dell'attenzione e che non riuscite proprio a fare?

E allo stesso tempo, c'è qualche prodotto dedicato ai tabù di cui sopra, che magari vi ha infuso fiducia aprendovi la strada a trucchi che prima non pensavate possibili su di voi?