Sono stati senza dubbio i capelli e la loro cura ad avvicinarmi alla cosmesi ecobio. Tra il 2010 e il 2012 ero tutta hennè, oli e impacchi (Capelli di Fata rulez). Col tempo ho perso interesse: prima ho smesso di hennarmi, poi di fare impacchi complessi, giusto un olietto ogni tanto e il leave-in, quello sempre. Alla fine ho tagliato i capelli e scoperto che probabilmente mi piaccio di più così.
Nel frattempo però, tra alti e bassi, una cosa non è mai cambiata: la speranza di trovare uno shampoo ottimale. Cosa deve fare uno shampoo ottimale per me? Essenzialmente due cose: non seccarmi i capelli, lavare bene la cute. Realistico, ma non così semplice, specialmente se si tratta di shampoo ecobio.
PremessaI miei capelli sono ricci e secchi, per cui di per sé esigenti e bisognosi. A questo si aggiunge un cuoio capelluto capriccioso e incomprensibile. Soffro di dermatite (seborroica?) o forse semplicemente di forfora, non s'è mai capito. In pratica, il mio cuoio capelluto si desquama selvaggiamente e ogni tanto prude. Questo non vuol dire che s'ingrassi facilmente, anzi, resiste bene anche a lavaggi molto dilazionati (una volta a settimana) senza mai apparire sporco o unto. Chiaramente la situazione risente anche delle fluttuazioni ormonali variando leggermente nell'arco del mese, ma in generale la sensazione è quella di avere la cute sempre secca, desquamata e "appesantita", i capelli disidratati.
Ora, dopo mesi e mesi di inerzia (aka prodotti alla meno peggio), mi sono nuovamente messa alla ricerca di uno shampoo ecobio serio. Nelle scorse settimane, prima di lanciarmi definitivamente nell'acquisto di una full size, ho avuto la possibilità di provare qualche campioncino, ed eccoli qua.
Campioncino Alkemilla non pervenuto - inavvertitamente buttato prima di ricordarmi di doverlo fotografare |